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Eccellerai nell’unzione? Preserverai l’unzione? Due domande che ogni giovane deve affrontare: eccellerò in ciò che Dio mi ha affidato? E sarà solo per un tempo, oppure posso sperare di durare, perseverare nella potenza e nella santità? Oggi, lo Spirito di Dio non cerca solo giovani dotati, ispirati, appassionati, ferventi nei doni spirituali, ma giovani che manifestano le virtù di Cristo. Questo è il grido del cielo per questa generazione: che i giovani smettano di correre dietro allo spettacolo dei doni per abbracciare il carattere del Figlio.
1 Giovanni 2:14 – Giovani, siete forti, la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno.
C’era una categoria di giovani nella chiesa primitiva che non erano semplicemente presenti, ma potenti, eccellenti, solidi, radicati. Giovani il cui ancoraggio nella Parola permetteva di vincere il maligno. Giovani fortificati, non dai titoli, ma dalle virtù.
Perché tanti giovani brillanti all’inizio si spengono lungo il cammino? Perché abbiamo visto tanti risvegli nel passato morire prematuramente? Perché un’unzione sfolgorante senza carattere non garantisce né eccellenza né longevità. Puoi iniziare nello Spirito e finire nella carne se non sviluppi le fondamenta del carattere. Il drammatico episodio di giovani potentemente usati che si sono poi sgretolati è una dolorosa realtà storica. Alcuni sono addirittura finiti nel suicidio. Perché? Avevano l’unzione, ma non le virtù. Esercitavano i doni, ma non manifestavano il frutto dello Spirito. Le virtù danno una traiettoria duratura e il peso spirituale all’unzione.
Galati 4:19 – Provo di nuovo i dolori del parto finché Cristo sia formato in voi.
Paolo non soffriva per trasmettere una profezia. No. Non soffriva per comunicare una parola di conoscenza. Soffriva perché il loro carattere cambiasse, perché il loro modo di pensare fosse conforme a quello di Cristo. Questo significa eccellere nell’unzione: essere trasformati interiormente fino a somigliare a Gesù nel modo di pensare, reagire, amare, servire, perdonare.
Una virtù è un modo di pensare e un comportamento che Gesù stesso ha incarnato come via verso dei risultati spirituali. Non è una performance esteriore né un’eccitazione emotiva. È un copia-incolla di Gesù nel modo di vivere ogni situazione. I doni spirituali non producono frutti duraturi da soli. Sono le virtù, le attitudini, le scelte del cuore a permettere allo Spirito Santo di manifestare una potenza pura, resistente all’usura del tempo e alla pressione delle folle. L’unzione pura richiede un carattere puro.
Anche nei risvegli più potenti, un vento dello Spirito rivela anche le impurità. Lo Spirito non rivela solo il tuo destino, ma anche le tue deformazioni. Ecco perché, nei tempi di potenza, si vedono anche scandali. Lo Spirito rivela per trasformare.
Essere forti, secondo Dio, non significa impressionare con un titolo o tre liberazioni filmate. Essere forti vuol dire produrre risultati superiori alla media nel campo del tuo destino. Ecco perché Dio dice: “il debole dica: sono forte” (Gioele 3:10). Per Dio, un debole è colui che non ha ancora raggiunto la propria soglia celeste di produzione. Hai vinto 200 anime? Sei ancora debole. Pensi di aver raggiunto un vertice con la tua piccola riunione di risveglio locale? Ricorda questo: finché non hai portato 1000 pagani al battesimo, non hai nemmeno iscritto il tuo nome nella lista dei deboli. Dio non distribuisce autorità a chi prega forte, ma la affida a chi è forte nel carattere.
Se c’è una virtù che Dio vuole assolutamente vedere nella tua vita, è la sottomissione. Non è un concetto religioso polveroso. È una legge inviolabile del Regno. Leggi Luca 2:51: Gesù, nonostante la Sua identità divina manifesta – Lui, la Sapienza eterna – era sottomesso ai suoi genitori umani.
Era loro sottomesso. (Luca 2:51)
Il Figlio eterno si è sottomesso a una mamma ordinaria e a un falegname. Che rottura! Non si è sottomesso perché i suoi genitori avevano ragione. Si è sottomesso per rivelare un principio del Regno: il canale della gloria passa per l’umiltà della sottomissione.
Hai i tuoi progetti, la tua strategia, le tue visioni profetiche, ma cosa fai quando un’autorità spirituale ti ferma? Gridi “stanno combattendo il mio ministero” o dici “benedico Dio per la formazione”? La sottomissione significa uccidere la propria volontà per fare quella di qualcun altro che Dio ha posto sopra di te. Non ottieni autorità pregando a voce alta o con maratone di digiuno. L’autorità viene dall’allineamento, dalla tua capacità di accettare i limiti, di non pubblicare ciò che vuoi senza approvazione, di restare nell’anonimato finché Dio ti prepara.
In Matteo 8, il centurione dice a Gesù: “Di’ soltanto una parola”, perché anche lui era sottomesso a una gerarchia. Sapeva che l’autorità funziona per delega, non per agitazione. Non puoi far tremare i demoni se tu stesso tremi quando si tratta di obbedire ai tuoi genitori o al tuo pastore.
1 Corinzi 14:32 – Lo spirito dei profeti è sottomesso ai profeti.
Il vero test del profetico non è la precisione delle tue rivelazioni. È la tua sottomissione a un’autorità tangibile.
Viviamo oggi un’epidemia di “dadismo”, dove giovani si autoproclamano padri spirituali pur non avendo mai portato i dolori del parto per un’unica anima. In Galati 4, Paolo non si proclama padre alla leggera, soffre. Generare discepoli costa! Si paga il prezzo nella preghiera, nella pazienza, negli insegnamenti ripetuti, a volte nelle lacrime. Non puoi dire “figlio mio” a qualcuno che non hai partorito nella preghiera. Non è perché hai dato una parola vera che hai improvvisamente il diritto di ribattezzare l’identità spirituale di una persona.
Ma in questa generazione, molti prendono persone per cui non hanno mai pianto davanti a Dio, le chiamano «figli», e dicono loro di lasciare la chiesa di origine. Il risultato:
Dio non benedirà tutto ciò.
Ogni vero servizio comincia dalla scuola della sottomissione: ai genitori, ai pastori, all’ambiente. Quando un giovane comincia a onorare i genitori, a temere i padri, attiva una parola potente:
L’Eterno darà ordini ai Suoi angeli per te.
È questo rispetto della gerarchia che dona alla tua unzione una potenza nei luoghi celesti.
Sei pronto a eccellere senza pubblicare? Sei pronto a obbedire senza che venga menzionato il tuo nome? Sei pronto a piangere senza accuse, a soffrire l’ingiustizia senza mormorii, a elevarsi nel segreto? Questo è il carattere di quei giovani che Dio vuole usare per risvegliare questa generazione.
Signore, forma Cristo in me. Sradica ogni forma di ribellione, di orgoglio, di presunzione. Spezza in me ciò che ama essere visto, che vuole essere riconosciuto senza essere costruito. Insegnami a sottomettermi. Rivestimi della tua umiltà. Rendimi obbediente come te, sottomesso come Gesù, fervente ma nascosto. Oggi decido di allinearmi alle Tue vie. Signore, voglio eccellere nella Tua unzione, ma voglio prima le Tue virtù. Che la mia vita rifletta il tuo carattere, che le mie parole manifestino il tuo cuore. Padre, spezza ciò che deve essere spezzato e usami per la tua gloria. Nel nome potente di Gesù, amen!
🙏 Se non hai mai dato la tua vita a Gesù, fai questa preghiera con fede:
Signore Gesù, riconosco che ho bisogno di Te. Credo che sei morto per i miei peccati e che sei risorto. Oggi Ti apro la porta del mio cuore. Diventa il mio Signore, trasforma la mia vita e forma il Tuo carattere in me. Amen.
- 1 Giovanni 2:14 – Giovani, siete forti, la Parola di Dio dimora in voi.
- Galati 4:19 – Finché Cristo sia formato in voi…
- 1 Pietro 5:5 – Voi, giovani, siate sottomessi agli anziani.
- Matteo 8:8-9 – Di’ soltanto una parola, perché io sono sotto autorità.
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